Solidarietà

5xmille: una scelta che vale

Oltre ad aver innescato un meccanismo importante di sostegno economico agli Enti del Terzo settore, è diventato uno strumento di “cittadinanza consapevole” che rende manifesta l’attività di chi si impegna per gli altri.

Il dato più significativo di come il 5xmille stia via via diventando uno strumento che gli italiani hanno imparato a conoscere e utilizzare per sostenere la crescita del Terzo settore sta nel traguardo dei 16 milioni di scelte espresse dai contribuenti relative all’anno fiscale 2017 (ultimo dato disponibile). 16 milioni di scelte distribuite tra oltre 43mila enti destinatari, segno di come questa forma di sussidiarietà fiscale, introdotta con la Finanziaria del 2006, rappresenti una ricchezza non solo “economica”, ma anche ideale. Destinare la quota del 5×1000 della propria contribuzione fiscale è ormai una prassi consolidata e oltre a costituire una fonte di ricavo importante per tante realtà attive in diversi settori, dagli enti del volontariato a quelli che operano nella sanità e nella ricerca scientifica fino alle associazioni sportive dilettantistiche (più di 495 i milioni di euro destinati nel 2017), è un modo per tessere un filo tra il mondo delle organizzazioni del Terzo settore e i cittadini. «Il primo valore del 5xmille», testimonia Pietro Maresca, consigliere dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, «è chiamarci a fare una scelta consapevole, e quindi ci spinge a riflettere sulla ricchezza e l’importanza delle migliaia di persone che operano in enti e organizzazioni che – in vario modo – si prendono cura degli altri, soprattutto di chi è più fragile. Destinare il proprio 5xmille è sì un modo per dare un sostegno economico a queste realtà, ma a mio parere è soprattutto un gesto che ne certifica il valore sociale». Lo strumento del 5xmille rappresenta una testimonianza di «cittadinanza consapevole» e un elemento importante per diffondere la cultura del dono. Ma è anche, dal punto di vista giuridico, una formula intelligente di concorso alla spesa pubblica. Per la prima volta viene realizzata una forma di democrazia fiscale in cui il contribuente potendo disporre di una parte di quanto dovuto allo Stato, acquisisce una voce nella scelta della destinazione di una piccola quota della spesa pubblica.

«Anche se bisogna ancora lavorare molto affinché questa consapevolezza sia sempre più diffusa», conferma Pietro Maresca, «Sono già stati fatti passi importanti. A mio parere un elemento da sottolineare è anche il fatto che il 5xmille chiami le stesse organizzazioni a farsi conoscere di più e meglio, le spinga a uscire dai propri confini per entrare in contatto con i cittadini. Questo vale sia per i grandi enti che operano su uno scenario nazionale sia per le realtà che operano a livello territoriale».

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