Cura
Oltre l’oncologia
Nel 2021 il 15% dei pazienti accolti in Hospice non aveva una patologia oncologica. Segno di come il “progetto sperimentale” avviato a fine 2020 stia rispondendo bene a un bisogno
importante del territorio.
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Cura
Una cultura psicologica per i professionisti della cura
Oltre alle attività rivolte ai bisogni dei pazienti e dei loro familiari, le professioniste del Servizio di Psicologia della Fondazione Hospice Seràgnoli svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del carico emotivo dei singoli operatori e nel facilitare le dinamiche all’interno dell’équipe multidisciplinare.
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Cura, Diritto e Normativa, Incontri
219: una legge ad personam
A quattro anni dalla sua entrata in vigore, la normativa che introduce le Disposizioni Anticipate di Trattamento e la Pianificazione Anticipata delle Cure si conferma uno strumento che, oltre a rimettere al centro il paziente, sta trasformando la relazione di cura e il ruolo dei professionisti sanitari.
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Cura, Incontri
Una lingua comune per riconnettere i pazienti al mondo
Un viaggio lungo un filo sospeso tra l’idea di guarigione e quella di cura. Con Cosa sognano i pesci rossi Marco Venturino, medico anestesista, si immerge nel tumulto di pensieri, angosce e interrogativi che – nel silenzio – uniscono il destino del malato a quello del curante.
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Bambini, Cura
Day Care Pediatrico: dove la complessità assistenziale diventa esistenziale
Con l’avvio del servizio poliambulatoriale della Fondazione Hospice Seràgnoli prende forma in maniera concreta la possibilità di offrire ai piccoli pazienti con patologie ad alta complessità assistenziale e alle loro famiglie un approccio olistico alla cura, che va oltre i soli aspetti medici. Un passo importante in vista del futuro hospice pediatrico
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Bambini, Cura
Quando solo “informare” fa male
Mettersi in ascolto del paziente e dei caregiver non è un atto di gentilezza del medico. È uno snodo fondamentale del processo di cura. A maggior ragione quando i genitori devono scegliere se entrare in un percorso di cure palliative pediatriche. Ecco perché, secondo Sandro Spinsanti, solo la medicina “narrativa” è buona medicina.
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